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Emoglobina Fecale

Perchè rilevarla?

Il sanguinamento occulto è quel fenomeno per cui si possono avere delle perdite ematiche a livello di qualsiasi tratto dell’apparato gastrointestinale, che vengono espulse con le feci senza alterarne il colore. Normalmente si tratta di una perdita asintomatica, che può essere rilevata esclusivamente mediante un esame chimico delle feci e che è bene indagare in quanto potenzialmente legata a diverse patologie.

La ricerca del sangue occulto fecale viene eseguita prevalentemente per lo screening del tumore del colon-retto (consigliabile a partire dai 45/50 anni), ma viene impiegata anche per l’indagine di altre patologie e molteplici condizioni, tra le quali malattie infiammatorie dell’intestino, ulcere duodenalivarici esofageediverticolite, emorroidi e molte altre.

La ricerca del sangue occulto fecale viene eseguita, con finalità preventive, anche in assenza di sintomi e al di fuori del programma di screening, poiché si è osservato che i tumori del colon in fase iniziale sono spesso asintomatici1. Infatti secondo vari studi epidemiologici la ricerca del sangue occulto fecale ha portato a una riduzione della mortalità pari al 33%, quando il test viene effettuato ogni anno, e del 21% quando il test viene effettuato ogni due anni2,3.

Cos’è il test FOB

Il test del sangue occulto fecale FOBt (Faecal Occult Blood test) ricerca la presenza di emoglobina all’interno del campione di feci, ed è un indicatore diagnostico del sanguinamento occulto nel tratto digerente inferiore. Infatti l’emoglobina proveniente dal tratto digerente superiore viene degradata dagli enzimi digestivi e non viene quindi rilevata.

I metodi per condurre il test

I test per il rilevamento della presenza di emoglobina nelle feci si basano su metodi semplici e non invasivi.

In passato il metodo più diffuso ed utilizzato per i primi programmi di screening era il test al guaiaco o gFOBT che prevedeva la deposizione del campione fecale su carta guaiaca, una carta reattiva contenente acido α-guaiaconico, e successivamente veniva applicato del perossido di idrogeno che, in pochi secondi in presenza di sangue, dava un prodotto di reazione di colore blu.

Per sua natura questo test era solamente di tipo qualitativo.

Tuttavia, il test gFOB era influenzato da vari fattori che potevano falsarne i risultati. L’attività della perossidasi infatti può essere influenzata sia da alimenti sia da farmaci, ad esempio tra gli alimenti troviamo la carne rossa, frutta e verdura ad alto contenuto di perossidasi, mentre tra i farmaci quelli contenenti aspirina e integratori di vitamina C4. Quindi i pazienti che si sottoponevano al gFOB test applicavano restrizioni alimentari e farmaceutiche nei giorni precedenti all’esecuzione dell’analisi, per evitare risultati falsi positivi o falsi negativi4.

Successivamente in tempi più recenti, si è passati all’introduzione dei test immunologici o immunochimici fecali definiti FIT (Faecal Immunochemical test).

I FIT test rilevano l’emoglobina nei campioni fecali grazie alla reazione specifica antigene-anticorpo per l’emoglobina umana nel tratto digestivo inferiore.

Il FIT test è un test quantitativo e non richiede restrizioni farmacologiche e dietetiche per i pazienti. L’utilizzo del test FIT, maggiormente accettato dal paziente, ha permesso di aumentare notevolmente il tasso di risposta allo screening5.

Le prestazioni cliniche dei test FIT sono risultate essere migliori rispetto ai passati test gFOB, presentano infatti un migliore rapporto sensibilità/specificità e un minor numero di risultati falsi negativi 6,7,8.

Infine i test FIT consentono un processo di campionamento semplificato e standardizzato grazie alla larga diffusione dei dispositivi di raccolta ed estrazione dedicati al marcatore emoglobina.

Citazioni

  1. Saito H, et al. A case-control study evaluating occult blood screening for colorectal cancer with hemoccult test and an immunochemical hemagglutination test. Oncol Rep. 2000; 7: 815-819
  2. Mandel JS, Church TR, Bond JH, Ederer F, Geisser MS, Mongin SJ, Snover DC, Schuman LM. The effect of fecal occult-blood screening on the incidence of colorectal cancer. N Engl J Med 2000;343;1603–7.
  3. Mandel JS, Bond JH, Church TR, Snover DC, Bradley GM, Schuman LM, Ederer F. Reducing mortality from colorectal cancer by screening for fecal occult blood. N Engl J Med 1993; 328:1365-1371.
  4. Young GP, St. John JB, Winawer, SJ, Rozen P. Choice of fecal occult blood tests for colorectal cancer screening: recommendations based on performance characteristics in population studies. A WHO and OMED Report. Am J Gastroenterol 2002; 97:2499 –2507
  5. Rabeneck L, Rumble RB, Thompson F, Mills M, Oleschuk C, Whibley A, Messersmith H, Lewis N. Fecal immunochemical tests compared with guaiac fecal occult blood tests for population-based colorectal cancer screening. Canadian Journal of Gastroenterology and Hepatology, 2012;26(3) 131-147.
  6. Grobbee EJ, Wisse PHA, Schreuders EH, van Roon A, van Dam L, Zauber AG, Lansdorp-Vogelaar I, Bramer W, Berhane S, Deeks JJ, Steyerberg EW, van Leerdam ME, Spaander MCW, Kuipers EJ. Guaiac-based faecal occult blood tests versus faecal immunochemical tests for colorectal cancer screening in average-risk individuals.
  7. Cochrane Database of Systematic Reviews 2022, Issue 6. Art. No.: CD009276. DOI: 10.1002/14651858.CD009276.pub2.
    Series Editor: Melvin Schapiro, M.D. – Graeme P. Young. Fecal Immunochemical Tests (FIT) vs. Office-Based Guaiac Fecal Occult Blood Test (FOBT). PRACTICAL GASTROENTEROLOGY • JUNE 2004.
  8. Julie A. Chambers*, Alana S. Callander, Rebecca Grangeret and Ronan E. O’Carroll. Attitudes towards the Faecal Occult Blood Test (FOBT) versus the Faecal Immunochemical Test (FIT) for colorectal cancer screening: perceived ease of completion and disgust. BMC Cancer (2016) 16:96 DOI 10.1186/s12885-016-2133-4

FAQ

  • Il test al guaiaco o gFOB (Guaiac-based tests)

    Principio del metodo: prevede la deposizione del campione fecale su carta guaiaca, una carta reattiva contenente acido α-guaiaconico, sulla quale viene successivamente applicato del perossido di idrogeno che, in pochi secondi in presenza di sangue, da un prodotto di reazione di colore blu. Per sua natura questo test è solamente di tipo qualitativo.

    Limiti: è noto che l’attività della perossidasi può essere influenzata dall’alimentazione e dai farmaci. Tra gli alimenti interferenti troviamo ad esempio la carne rossa, frutta e verdura ad alto contenuto di perossidasi, e tra i farmaci: integratori di vitamina C o medicinali contenenti aspirina. Serve quindi il controllo della dieta nei giorni precedenti al test per evitare falsi positivi o falsi negativi.

     

    Test Immunochimico Fecale o FIT (Faecal Immunochemical Tests)

    Il test immunochimico fecale (FIT) viene utilizzato per rilevare l’emoglobina presente nei campioni fecali.

    Principio del metodo: Il test immunochimico fecale (FIT) consiste in una reazione antigene-anticorpo con specificità per l’emoglobina umana nel tratto digestivo inferiore. Quando il risultato del test mostra un livello significativo di emoglobina, potrebbe essere un segno di sanguinamento causato da malattie gastrointestinali.

    Vantaggi:

    • Nessuna restrizione farmacologica e a livello dietetico per i pazient
    • Elevata sensibilità e specificità clinica1
    • Il test è maggiormente tollerato dal paziente rispetto alla metodica gFOB2

    FOB-Test TURBO (Ref. 9297) di Eurospital è un test FIT.

    Citazioni
    1. Mousavinezhad M et al. The effectiveness of FOBT vs. FIT: A meta-analysis on colorectal cancer screening test. Med J Islam Repub Iran 2016 (9 May). Vol. 30:366.
    2. Chambers et al. Attitudes towards the Faecal Occult Blood Test (FOBT) versus the Faecal Immunochemical Test (FIT) for colorectal cancer screening: perceived ease of completion and disgust. BMC Cancer (2016) 16:96. DOI 10.1186/s12885-016-2133-4

     

  • Il campione fecale viene processato grazie al dispositivo medico IVD pronto all’uso EasyCal Turbo Universal (Ref. 9502) dedicato all’estrazione dei marcatori fecali: elastasi pancreatica, calprotectina ed emoglobina.

  • Si, è possibile raccogliere il campione fecale presso il domicilio del paziente tramite il dispositivo medico IVD pronto all’uso EasyCal contenente il tampone di estrazione per l’emoglobina umana.

  • No, Il FOB-Test Turbo (Ref. 9297) di Eurospital è un test FIT che non richiede restrizioni farmacologiche e dietetiche per i pazienti, perché no viene da esse influenzato.

  • Si, è possibile analizzare campioni fecali di diverse consistenze. Per facilitare la corretta classificazione del campione fecale, si consiglia di fare riferimento alla seguente immagine raffigurante la “Scala delle feci di Bristol”:

    Per la modalità di autoprelievo con riferimento alla sopra citata “Scala delle feci di Bristol”, dovranno essere utilizzati solo i campioni fecali riconducibili alle categorie comprese dal tipo 2 al tipo 6. Si consiglia di evitare la procedura di autoprelievo su campioni fecali ricadenti nelle categorie di tipo 1 (molto duri) e 7 (i più liquidi) della “Scala delle feci di Bristol”.

    Per la modalità ad uso professionale è possibile prelevare 24 μl di feci liquide con una pipetta da laboratorio e procedere all’estrazione con EasyCal.

  • Grazie al dispositivo medico IVD pronto all’uso EasyCal è possibile effettuare una campionatura semplice, veloce e standardizzata, grazie alla presenza delle scanalature (3 o 7 dipendentemente dalla tecnologia del test che verrà eseguito) sull’asta di prelievo in associazione con il filtro, che permettono la raccolta di una quantità sempre fissa di campione.

  • Una volta che l’emoglobina è stata estratta con il dispositivo EasyCal, il campione estratto va processato entro 14 giorni, previa conservazione a temperatura refrigerata 2-8°C.

  • L’assenza di un intervallo di riferimento standard per i vari metodi analitici, in particolar modo quando si basano su tecnologie diverse è una situazione ormai nota, questo porta a una variabilità nei risultati dei diversi test.

    Al fine di equiparare le misurazioni effettuate, è necessario convertire i risultati ottenuti in una unità di misura universale, ovvero in μg di emoglobina (Hb) su g di campione fecale; le linee guida del GISCoR suggeriscono di applicare la seguente formula: